7. Programmazione (da “Perché non sappiamo prendere i fondi europei”)

 

L’unica condizione “qualitativa” che pone l’Europa per erogarci la nostra ambita quota del bilancio Europeo è che i progetti da rendicontare siano stati selezionati mediante dei criteri coerenti con gli obiettivi concordati (la Programmazione).

Gli obiettivi della Programmazione Europea sono tutti ampiamente condivisi: aumentare la ricerca ed i ricercatori, la competitività delle PMI, l’occupazione, la tutela dell’ambiente, l’informatizzazione, etc. Certo a qualcuno viene sempre la tentazione di utilizzare i Fondi Strutturali, vista la scarsità di risorse pubbliche, per fare qualche strada, degli eventi  o un po’ di manutenzione. Chiarito, però, che l’aggettivo “Strutturale” sta ad indicare proprio che con questi Fondi non si può finanziare l’ordinario e che lo sviluppo sostenibile non si fa consumando nuovo territorio, non ci sono grandi divergenze sugli obiettivi.

I problemi derivano dai meccanismi di selezione dei progetti che la Commissione vuole che siano razionali ed ampiamente pubblicizzati. La Programmazione infatti per le Istituzioni Europee, cosa che non crea disagi negli altri Stati, è fatta di obiettivi e risultati, e, di conseguenza, di coerenti criteri e meccanismi di selezione dei progetti.

Ipotizziamo che una regione osservi che lo sport favorisce l’inserimento sociale ed occupazionale dei giovani  e che, peraltro, gli anziani che hanno praticato sport da giovani tendano ad ammalarsi di meno e  decida, pertanto, che dotarsi di una piscina ogni 100.000 abitanti è una buona idea per creare benessere per i giovani, riducendo in prospettiva anche le spese per la sanità.

La Programmazione consiste quindi nell’individuare in una mappa le piscine che già ci sono, calcolare il bacino di utenza servito e non servito ed individuare, di conseguenza,  i luoghi dove fare le nuove piscine. Con le risorse disponibili e sulla base di un criterio di priorità, ad esempio partendo con i luoghi più lontani dalle piscine esistenti, si cerca quindi di trovare chi realizzi e gestisca piscine nel modo più favorevole all’utenza ma anche con il minimo costo per le casse pubbliche.

Da noi di solito la Programmazione è invece un elenco di progetti con i costi di realizzazione già decisi ad occhio (per quelli di gestione, Dio provvederà) ed il cui totale è pari ad uno stanziamento o un fondo (FPT – Fondo Piscine per Tutti). A detto fondo si mette la maiuscola, si danno delle regole tutte sue, Direttori, Presidenti, segretarie ed autisti … sulle quali si litiga per anni (in particolare per le segretarie). Tutto ciò ignorando quello che fa il Fondino a fianco (FTT – Fondo Tennis per Tutti) e, ovviamente, i programmi del FCE (Fondo Cogenerazione Elettrica) di cui FPT ignora persino l’esistenza, e che arranca con difficoltà, perché non sa a chi fornire l’energia termica prodotta dalla cogenerazione, che sarebbe così utile per riscaldare le piscine.

Nel migliore dei casi, fatta la lista di progetti, viene chiesto ad uno scriba di elaborare una bella introduzione che suoni come una strategia o perlomeno una “tassonomia”, tale da dare un senso ad un insieme di progetti in verità esclusivamente frutto di equilibri politici. Nel peggiore dei casi, oltre al Fondo, si cercherà di istituire un soggetto (Ufficio, Dipartimento, Agenzia, Società in house) dove piazzare qualche clientes ed a cui bisognerà poi trovare un lavoro, anche quando ci sarà una piscina ogni 100.000 abitanti.

Il fatto che questi elenchi  di progetti, denominati impropriamente Programmazioni, siano frutto di equilibri politici, fa sì che siano estremamente precari, come gli equilibri che lì hanno generati. Non solo la lista è destinata a cambiare quando cambia una legislatura o spesso anche un governo. Se i progetti hanno un carattere territoriale, come necessario per i Fondi Strutturali, questi equilibri possono andare in crisi ad ogni elezione che interessa lo Stato, le Regioni o i Comuni coinvolti (quindi anche più volte nel giro di una legislatura).

Un PO si deve pertanto confrontare con almeno 3-5 diversi “equilibri politici” lungo la sua novennale esistenza. Non è che ciò non avvenga anche negli altri paesi, magari con minore frequenza, la differenza è che con una Programmazione di standard europeo, non sotto forma di elenchi ancorché mascherati (vedi il capitolo Incartarsi), basta cambiare i criteri e le priorità per adeguarla alle nuove sensibilità politiche e non è necessario ogni volta riscrivere daccapo 12.000 pagine da concordare nuovamente con la Commissione Europea.

Poniamo che nel nostro paese normale vinca le elezioni il partito “Tennis per Tutti” scalzando il precedente governo del partito “Nuoto per Tutti”. Al nuovo governo basta aumentare la dotazione del FTT (Fondo Tennis per Tutti) riducendo il FPT (Fondo Piscine per Tutti), informando la Commissione Europea che nelle 12.000 pagine del contratto sono cambiati 4 numeri: il numero ed il costo delle piscine da realizzare in meno ed il numero ed il costo dei campi da tennis in più.

Questo paese normale sta facendo overbooking con i Fondi Strutturali alla propria ordinaria Programmazione, ovvero rafforza finanziariamente quello che avrebbe fatto comunque, accelerando il raggiungimento dell’obiettivo finale.

In Italia anche quando si è fatto qualche esercizio di programmazione ci si dimentica dell’obiettivo finale. La programmazione per ridurre il divario di sviluppo del mezzogiorno rispetto il resto dell’Italia, prevedeva una ripartizione dei fondi per le infrastrutture a favore delle regioni del Mezzogiorno fissa ed eterna (85%). La politica per il Mezzogiorno, così, non prevedendo nemmeno la possibilità che questa ripartizione asimmetrica non avesse più ragione di esistere, sia pure in un lontano futuro, non prevedeva nemmeno l’eventualità che il divario di sviluppo tra nord e sud si annullasse veramente.

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